Giovanni Ferrari, “Giannino”, nasce a Milano nel 1957, da famiglia piemontese. Ha appena un anno quando sua madre lo guarda perplessa e gli domanda (anche se lui non può ancora rispondere): perché quando respiri fischi?
Comincia da qui la sua vita con poca “aria”. Un’aria che sembra volersi sottrarre ai suoi polmoni, un respiro di vita che sembra sempre, angosciosamente, sfuggirgli.
Asma bronchiale allergica è la diagnosi: significa per Giovanni, che è allergico a tutto, affacciarsi all’esistenza da una prospettiva diversa, difficile. Tutta la sua infanzia e la sua gioventù saranno un “tempo” di vita difficile complicato dall’asma: Giovanni si affatica facilmente, si muove con lentezza, passa da una bronchite ad un’altra in maniera cronica. Quando poi capita, in qualche periodo, che le cose migliorino un po’ e la sua attenzione al “problema” si allenti, l’asma subito rispunta, in modo acuto e fastidioso, finché, nel gelido inverno del ’76, la bronchite non lo abbandona più e la cosa si fa seria. Pleurite essudativa.
La vita di Giovanni e di sua madre rimasta vedova si muove sulle corde di un ritmo dettato dai polmoni, sempre più compromessi. Ma è una vita autentica, fatta di preoccupazioni, a volte angosce, ma anche ricca di gioie, di sfide: un matrimonio felice, una bella bambina, tanti medici e infermieri gentili; una vita sempre in cammino con spostamenti, trasferimenti, soggiorni… e, sempre con il fiato più corto, fino ad arrivare a quel tardo pomeriggio dell’8 dicembre 2008:
«Buonasera Giovanni, sono Cavallo. Ho due polmoni giusti per lei, che fa viene?»… Una nuova, enorme sfida.
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