Nel 2005 si tenne a Vercelli il II°
Convegno internazionale sul tema
Memoria cultura e differenza organizzato
dal curatore del volume.
Mentre il I° del 2000 fu ampiamente
interdisciplinare, il II° ha visto la
partecipazione prevalente di studiosi di filosofia. Si intendeva
partire dal fatto che nella nostra epoca pare verificarsi
un paradosso. In primo luogo, vi risulta evidente l’aumento
e l’intrecciarsi esponenziali di contaminazioni culturali, di
ibridazioni di tradizioni differenti, di incroci di stimoli dall’origine
più diversa, e soprattutto di una crescita inarrestabile
della massa di dati conoscitivi e informativi. In secondo
luogo, il rilevarsi delle differenze a tutti i livelli dei contenuti
caratteristici delle culture odierne si accompagna a un
loro contrastante, radicale appiattimento, un livellarsi progressivo
a causa dei processi di omologazione e reciproca
uniformazione che li determinano. L’aumento indiscriminato
dei rimescolamenti sociali, e delle relative percezioni che
si verificano in connessione al diffondersi delle differenze
culturali, fa sì che le risposte dei dispositivi psichici deputati
ad affrontarne le sfide debbano essere le più immediate
possibili, dovendo essi, al limite, rinunciare anche alla memoria,
che diventa talora perfino una zavorra per l’attuarsi e lo strutturarsi dell’esperienza, ma senza il cui ausilio questo compiersi si trova pregiudicato.